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Diario di viaggio
In questa pagina parlo delle mie “avventure” e delle sensazioni provate durante il
viaggio; inoltre, fornisco un po’ di consigli e di informazioni relative ai campeggi in cui ho
dormito.
Buona lettura!
Prima di tutto riporto il chilometraggio di Nelìk!
Contachilometri alla partenza 27.980 |
Contachilometri allarrivo 33.570 |
Chilometri percorsi 5.590 |
La vera storia . . . (cronaca del viaggio)
N.B. Cliccando sulle immagini inserite nel testo si aprono le foto più grandi.
Sto scrivendo questo diario il 4 Luglio del 2000, perciò i ricordi di viaggio che conservo
sono molto flebili. Inoltre è stata una vacanza piuttosto breve, in quanto la mia fidanzata
aveva poco tempo, ed era il primo viaggio lungo in moto che facevamo e non me la
sentivo di farle fare una prova di forza.
Il viaggio di andata doveva essere interamente su strade statali, come vuole il Manuale del
Vero Mototurista. Invece ricordo che dopo poche ore iniziai a cercare come un disperato
l’indicazione per l’autostrada, non senza problemi, poichè i francesi adottano una colorazione
invertita rispetto alla nostra, cioè le loro indicazioni blu identificano autostrade e le verdi le
statali, per cui non sapendolo si rischiano giri interminabili (piccolo riferimento personale! ;)), fin
quando non arriva il colpo di genio!
Il motivo per cui ho iniziato a cercare l’autostrada come un disperato è che
i francesi hanno recepito fin troppo bene la direttiva UE sulle rotatorie al posto dei
pericolosi incroci a raso, al punto che ogni 500 metri c’era una rotonda, con quello che ne
consegue: accelerazione, tempo di mettere 3 marcie, decelerazione e rotatoria a velocità da
tartaruga, visto che Nelìk in due con bagagli non è una campionessa di agilità!
Ricordo anche qualcosa del viaggio in autostrada, quando in una stazione di servizio una
simpatica signorina svizzera ha buttato giù, durante una retromarcia degna di una Formula Uno,
la povera e incolpevole Nelìk. La scarsa esperienza mi fece venire un attacco di panico
quando vidi un fiume di benzina che scendeva da sotto al serbatoio (avevo appena fatto il
pieno) e la moto non si riaccendeva. In realtà era uscita la benzina dai carburatori e dopo
pochi minuti era tutto normale. Non prima, però, di aver completamente smontato borse
morbide laterali, fiancate, pance della carena e serbatoio per vedere cosa era successo!! In
tutto questo, lo specchietto sinistro di Nelìk si era spezzato... Non male: primo viaggio con
la ragazza, ore di strade stressanti con continue accelerazioni e decelerazioni e in più incidente!
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Chiesa di St. Eustache (45 KB) |
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Il famoso Mercato delle Pulci (51 KB) |
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L'avveniristico quartiere della Defense (13 KB) |
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Caratteristico vicolo di Rouen (32 KB) |
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Scorcio di Notre Dame (24 KB) |
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Panorama sulla Senna (18 KB) |
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Una delle statue di Versailles (33 KB) |
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Particolare della corte di Versailles (37 KB) |
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Altro particolare di Versailles (19 KB) |
Siamo arrivati a Parigi a notte fonda, con l’amico dei miei genitori,
che ci ospitava, che non sapeva più come tenere calmi i miei al telefono, che ormai mi
avevano dato per disperso!
Il soggiorno a Parigi è stato fantastico, nella settimana di
permanenza ci siamo rilassati e abbiamo girato la città in lungo e in largo. Le zone di Parigi che
amo di più sono Montmartre e il quartiere latino.
Le gite che abbiamo fatto nei dintorni sono state a Versailles, che ho trovato troppo sfarzosa per i miei
gusti e a Chartres, dove si trova una cattedrale splendida, da non perdere. La strada per arrivare a
Chartres è molto bella, e al ritorno siamo passati in un bosco molto suggestivo, dove abbiamo rischiato la pelle
per colpa di un furgone che era *completamente* contromano!
Finito il periodo dedicato a Parigi risaliamo in sella alla volta della Normandia, passando per la bellissima
Rouen (che meriterebbe almeno un intero giorno di visita), visitando la famosa cattedrale, e puntando
direttamente sulla costa nord della Normandia. Ricordo anche quella strada, da Rouen a
Dieppe, instancabilmente dritta e annegata in campi di grano ondeggiante sotto i colpi di
un vento implacabile.
Arrivati a Dieppe ci dirigiamo verso Fécamp, poi Etretat, facendo
però la strada costiera che passa per Yport; in questo modo si possono ammirare delle
splendide falesie.
Dopo Etretat siamo arrivati a Le Havre, poi abbiamo attraversato
l’avveniristico Pont du Normandie (gratuito per le moto, con tanto di
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Porto di Honfleur (37 KB) |
porte dedicate!) dirigendoci verso Honfleur
(merita una sosta almeno per vedere il porto) e Deauville, dove
ci aspettavano altri amici dei miei per ospitarci. Dopo giorni di panini ci hanno
invitato in un ristorante che era la fine del mondo!
Il giorno dopo, sotto una tipica pioggerellina normanna
ci siamo diretti verso Mont Saint Michel, cercando la località San Jean le Tomas,
dove dei miei amici di Roma avevano affittato una villa.
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Lo sbarco in Normandia (33 KB) |
Siamo arrivati a metà pomeriggio e quando
abbiamo visto una villa con una Fiesta targata Roma parcheggiata dentro (macchina che
non avevo mai visto prima), abbiamo deciso che era il posto che cercavamo
e abbiamo piantato la tenda in mezzo al giardino! Fortunatamente era davvero quella la
villa dei miei amici, per cui non siamo stati cacciati via a colpi di fucile!
Mont Saint Michel è suggestivo, però ad agosto è un vero carnaio,
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Mont Saint Michel (21 KB) |
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Panorama di Mont Saint Michel (18 KB) |
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Panorama di Mont Saint Michel (9 KB) |
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Vicolo di Dinan (27 KB) |
sembra di entrare in un autobus all’ora di
punta. Infatti il paesino è microscopico e i turisti sono migliaia, che si accalcano come
invasati nella ferma determinazione di arrivare in cima per vedere il panorama e poi
scappare. Noi siamo rimasti l’intera giornata, anche per godere dello spettacolo dell’alta
marea che sale e ricopre la distesa di sabbia che fino a pochi istanti prima si perdeva fino
all’orizzonte. La caratteristica principale del monte, infatti, è quella di essere collegata alla
terraferma da una sottile striscia di terra che, quando c’è l’alta marea, rimane
l’unico modo di entrare o uscire dal paesino. E’ uno spettacolo unico vedere
come in pochi minuti l’acqua del mare arriva a lambire le pareti rocciose dello
scoglio sul quale è costruito il paese. Il consiglio che dò, quindi, è di informarsi sugli orari delle maree, per trovarsi in
cima al monte nei momenti di massima bassa e alta marea.
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Fortino di Saint Malò (17 KB) |
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Musica a Saint Malò (44 KB) |
Abbiamo fatto tappa a Saint Jean le Tomas per
qualche giorno, il tempo per fare un paio di escursioni nei dintorni,
la più bella delle quali è stata a Saint Malò e a Dinard. Saint Malò è un ex covo di pirati e vi si
trova un fortino molto bello. Come al solito, occorre fare attenzione all’alta marea,
che se vi coglie mentre visitate la fortezza, vi lascerà isolati dalla terraferma per qualche ora!
Da Saint Jean le Tomas ci siamo diretti verso la terza e
ultima meta del viaggio, ossia la Valle della Loira. Siamo prima passati lungo la costa sud della Bretagna, facendo
anche una interessante escursione sulla Côte Savage (Costa Selvaggia) dalle parti di Carnac se non
ricordo male.
Poi abbiamo puntato in maniera decisa verso Tours, fiancheggiando per
diverso tempo il fiume Loira, che ci ha offerto dei paesaggi molto belli, soprattutto al
tramonto.
Ci siamo fermati poco prima di Tours, precisamente a Langeais, in un
cam eggio che costava molto poco. Poi abbiamo capito perchè: era posizionato a pochi metri da una
ferrovia e si trovava esattamente sopra le rotte degli aerei di un aeroporto vicino!
Naturalmente mentre montavamo la tenda non è volata una mosca, poi con ritmo serrato
hanno iniziato a passare treni e aerei!
La zona dei castelli della Loira è giustamente famosa, i manieri sono molto frequenti e
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Castello di Azay le Rideau (32 KB) |
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Castello di Chaumont sur Loire (30 KB) |
spesso bellissimi. Con l’occhio di oggi li definisco però un
po’ “finti”, è tutto troppo preciso e asettico, dà più l’impressione di una grande Disneyland.
Quelli che mi son piaciuti più sono stati Azay le Rideau, Chinon (in realtà sono
più rovine che un castello vero e proprio) e il castello in cui morì il *grandissimo*
Leonardo da Vinci ad Amboise.
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Castello di Chambord (29 KB) |
Quello famosissimo di Chambord non mi ha entusiasmato
particolarmente (anche se è comunque molto bello) e mi è rimasta la grande delusione di
non essere riuscito a visitare Chenonceaux, forse il castello più bello, sicuramente il più
romantico. Un’opportunità da non perdere, secondo me, è quella di visitare i
castelli di notte: realizzano una illuminazione molto suggestiva, e si può godere di un’atmosfera più
particolare, soprattutto meno “caciarona” di quella che si trova di giorno.
A Tours, come tutti gli anni (anche i successivi, non ho mai saltato
un anno!), mi è venuta l’otite, quell’anno però è stata particolarmente dolorosa in quanto mi ha perforato il timpano. Al ritorno,
quindi, causa forza maggiore, invece di fare nuovamente il Moncenisio, abbiamo attraversato
l’inquitante traforo del Frejus (non ricordo la cifra esatta, ma costa parecchio
anche per le moto) lungo credo 13 km, da fare tutti a velocità ridotta: non finiva PIU’!!!
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