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Viaggiare in gruppo: come e perchéCredo sia il caso di sfatare qualche luogo comune sui viaggi di gruppo e sottolineare i molti vantaggi che derivano dal non essere soli durante viaggi più o meno lunghi. Spesso incontro dei motociclisti che quando sentono parlare di viaggi di gruppo storcono il naso opponendo, a grandi linee, le stesse obiezioni. Cerco adesso di esaminare e analizzare queste osservazioni mostrandole da altri punti di vista che evidenziano come i viaggi di gruppo siano la soluzione o il compromesso migliore e che, soprattutto, viaggiare in gruppo NON significa “scomparire” nel gruppo. Gli aspetti che analizzo sono i seguenti:
SicurezzaIl primo aspetto da considerare secondo me è quello della sicurezza. Più che della sicurezza personale (che sicuramente allinterno di in un gruppo aumenta esponenzialmente) alludo alla sicurezza di viaggio, ossia alla tranquillità di avere una organizzazione e comunque un insieme di persone pronte ad aiutare in caso di necessità. Nei viaggi in solitaria, nellevenienza che si rompa la moto o più semplicemente
finisca la benzina le alternative sono due: attendere che qualcuno si fermi ad
aiutarvi o che arrivi rispondendo alle vostre richieste di soccorso, oppure
abbandonare la moto andando in cerca di aiuto. Nei viaggi di gruppo, invece, la soluzione viene trovata rapidamente in diversi modi: o direttamente tramite il mezzo dappoggio che segue il gruppo, oppure facendo una semplice staffetta fino al benzinaio/meccanico o al servizio di cui si necessita. Ritmi di viaggioUn tema molto “sentito” e opposto da tutti i “gruppo-scettici” è quello relativo ai ritmi di viaggio. “A me piace dormire fino a tardi” oppure “Quando viaggio voglio tenere landatura che preferisco, senza andare più piano o più forte di quello che vorrei” oppure ancora “Quando mi fermo per fare benzina mi piace fumare una sigaretta senza avere nessuno che mi chiama a raduno dicendo che bisogna partire entro 1 minuto!”. Queste obiezioni sono ovviamente tutte giuste: ognuno DEVE viaggiare
secondo i propri ritmi!! Ma un viaggio di
gruppo, almeno quelli con 2000Moto, non lo impedisce!
Allinizio e/o alla fine
di ogni tappa si tiene un breve incontro per discutere sulla strada da fare, per
cui ognuno è libero di seguire il gruppo oppure i propri ritmi. Compagnia di viaggioUnaltra domanda tipica è: “Chi le conosce le persone con cui mi troverò a
viaggiare??” Questa domanda è più che legittima, ma in primo luogo si può
osservare che sono tutte persone con ALMENO una passione in comune: la
moto. Questo per dire che per quanto possano essere diverse le persone, esiste
sicuramente un interesse base in comune. Naturalmente nessuna situazione è tutta “rose e fiori”, però indubbiamente aumentando il numero di compagni di viaggio, diminuiscono anche le possibilità di non sapere più con chi parlare! Preferenze di visitaProseguendo nelle argomentazioni dei
“gruppo-scettici”, si arriva a caratteristiche estremamente personali come
il modo di visitare i luoghi in cui ci si ferma. Organizzazione ed assistenzaHo questo argomento lasciato per ultimo perchè
almeno questo viene riconosciuto da tutti, sia dagli amanti del viaggio in
gruppo che dagli oppositori. Qualunque tipo di viaggio ha un difetto sicuro
(lorganizzazione preventiva, da fare settimane prima della partenza) e un
problema potenziale (noie durante il viaggio). Infine, ultimo ma non
ultimo, bisogna parlare dellaiuto e del sostegno che dà la guida,
con la consocenza dei posti e a volte della lingua. |
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