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Giornate: 01-11-2003 Una giornata con Lhassen: il souk dei cammelli, il suo campo; arrivo a Tiznit
I cammelli ormai si vendono e comprano solo come carne da macello. Ci sono molti altri animali: pecore, capre, asini. Mucchi di verdure di ogni tipo, spezie, frutta. Colori e odori intensi, umanità brulicante. Nella parte della carne vendono e macellano sul posto galli e polli. Compriamo carne di cammello. Sotto il banco, per terra, sono poggiati 4 stinchi con gli zoccoli: unica parte rimasta dellanimale. Accompagno Lhassen e il fratello in campagna, non capisco bene cosa devono fare, ma non posso protestare. 40 km a velocità folle, poi ci inoltriamo nel deserto. Qui la mia famiglia ha dei campi da coltivare! Mi guardo intorno: deserto puro. La strada che porta al campo è, in molti punti, letteralmente disintegrata. Sono state le piogge, una settimana fa era a posto! è la sua poco credibile esclamazione. Cè uno stanco trattore che caracolla su e giù, Lhassen mi abbandona per unora mentre va a seminare. Insieme ad altri ragazzi seguono i solchi tenendo in mano ampi sacchi spargendo tuttintorno i semi. Vento forte, sabbia ovunque. Li guardo chiuso in macchina, pensando. Anche oggi non so come e quando finirà la giornata, mi chiedo quando riuscirò a liberarmi. Finalmente torna da me. In un lampo torniamo a casa. Mi regala il caffetano. Preparo i bagagli, si riunisce lintera famiglia: 2 mamme, 1 nonna, 1 bisnonna, non so quanti fratelli e un paio di amici. Saluti, baci e abbracci, mi libero in pochissimo tempo. Dalla strada, mentre monto i bagagli, mi accorgo che dal balcone del primo piano sono affacciate le ragazze di famiglia: figlie, amiche, ecc Lhassen mi precede in auto guidandomi fuori città verso Sidilfim. Fa una sparata a 140 poi ci congediamo definitivamente. Mi fermo con calma a fare della manutenzione a Zukki e riparto. Le colline verso lAtlantico sono basse ma aspre, con una vegetazione rigogliosa rispetto a quella vista negli ultimi giorni. Bassa macchia mediterranea ed alberi ad alto fusto incorniciano campi di terra rossa dallaspetto decisamente meno stentato del campo di Lhassen. Distese di fichi dIndia, terra rossa, basse case colorate, campi coltivati: tutto mi ricorda il Sud Italia, ma improvvisi palmeti mi riportano immediatamente in Marocco! Compresa la vista dei mille carretti trainati da un asino, dei veicoli vetusti che arrancano nelle lunghe salite della litoranea, delle decine di persone sedute per terra, a piedi lungo la strada o semplicemente in giro a far nulla.
Mi arrampico su uno scoglio per decidere se proseguire o fermarmi. Arriva un tizio che attacca bottone. È macilento, al contrario del suo pastore alemano, ben pasciuto, silenzioso ma affettuoso. Parla spagnolo molto bene, inglese e un po di francese. Le ha imparate ascoltando la radio. Questi geni delle lingue mi lasciano esterrefatto. Mi chiede una sigaretta. Gli faccio una battuta sul Ramadan. Non lo faccio! Non ha un lavoro, vive pescando qualcosa ogni tanto. Ha origini miste arabo / berbere. Proseguo nella mia ottusità:
Sì! Allora perchè non fai il Ramadan? insisto nel mio cattivo gusto. Lo faccio già molto spesso... risponde con un filo di ironia toccandosi le guance scavate. Mi gela e cambio argomento. Mi chiede se ho già mangiato. Mi rendo conto che da ieri notte dopo la tajin offertami da Lhassen ho ingollato solo alcuni tozzi di pane mezzo ammuffito che porto con me da 4 giorni e 2 dolcetti presi al mercato. Purtroppo ho finito anche i soldi.
Strada a picco sulloceano infuriato. Appena arrivo a Tiznit cambio in nero da un benzinaio. Hotel con bagno in camera, PRIMA doccia CALDA del viaggio! E prima doccia dopo il deserto e dopo casa di Lhassen dove non mi ero lavato nemmeno gli occhi. Mi dedico allo studio della cartina per decidere come proseguire il viaggio, anche se domani quasi sicuramente penso di fermarmi qui. Cena in camera con risotto liofilizzato. Scendo nel bar per cercare un dolce. Mi rifilano una torta dallaspetto vissuto. Avete qualcosa con la cioccolata? Sembra aver capito, vediamo cosa mi porteranno! Dopo pochi minuti bussano alla porta: il cameriere mi porge un bicchiere di latte e cacao! Con la torta è perfetto, in fondo va bene così. Schiaccio uno scarafaggio, chissà se ne troverò altri nelle prossime ore. Inoltre la stanza è molto rumorosa e pago uno sproposito: 85 Dh più 7 Dh per il parcheggio della moto. Poco fa mi sono accorto di aver perso il bloccadisco, proprio ora che mi sto dirigendo verso le grandi città! Zukki, oltre ad essere molto apprezzata dai locali, non è nemmeno mia! 02-11-2003 Passeggiata a Tiznit; arrivo a Tafraoute; il mio primo tappeto!
Parla inglese, alluniversità studia lingua e letteratura araba. Mi mostra la Medina, la moschea con lingresso grande e decorato riservato agli uomini e quello piccolo e spoglio per le donne, la piazza davanti la moschea dove una volta si teneva il mercato dei dromedari, la lurida Sorgente Blu dove un paio di ragazzi passano il tempo schiacciando le libellule e, tanto per cambiare, il negozio di artigianato dove lavora. Mi viene mostrata la tecnica di lavorazione dellargento, un gioiello in fase di costruzione e alcuni appena finiti. Sono molto belli. Subito dopo inizia la fase di negoziazione. Sono invitato a visitare il centro espositivo, una grande sala con molte vetrine e oggetti dogni tipo. Vedo il braccialetto che ho comprato a Zagora, uguale. Chiedo il prezzo, ma mi viene spiegato che in Marocco non si dice il prezzo di ogni articolo. Si scelgono quelli che interessano mettendoli in una ciotola e poi si contratta. E sia! Braccialetto, bracciale dargento per me, uno per Valerio e un ciondolo per mia madre. Il ciondolo rappresenta la Mano di Fatima, figlia di Maometto, un portafortuna molto diffuso in Marocco. Le dita rappresentano i 5 comandamenti dellIslam: 1. credere in Allah e Maometto 2. fare il Ramadan una volta lanno 3. fare lelemosina ai poveri 4. pregare 5 volte al giorno 5. fare il pellegrinaggio alla Mecca, se si hanno le possibilità economiche.
Prima di proporre il primo prezzo ci pensa molto, poi inizia. 400 Dh il bracciale dargento, 330 quello di pelle di dromedario con argento, 200 per il braccialetto (a Zagora si partiva da 400, esattamente come mi sta dicendo adesso il tizio) e 250 per il ciondolo. La contrattazione prosegue parecchio, tra tè e chiacchiere. Alla fine prendo solo il regalo per Valerio e mia madre, arrivando a 350 Dh da 580. Chissà se ho fatto un buon affare! Quando dico al tipo che ho pochi soldi risponde che laveva già capito, ma che le persone povere di soldi sono ricche nel cuore, che i ricchi comprano oro, diamanti e cocaina, mentre i poveri argento e hashish! In effetti sono alcuni giorni che la sera gratto via qualcosa da un souvenir preso a Zagora. Finisco il giro di Tiznit dove subisco altri tentativi di approccio. È buffo che come scrive Bowles ne Il tè nel deserto, come sei a fianco di un indigeno (arabo o berbero che sia) si diventa invisibili. Nessuno ti importuna. È successo esattamente così fino ad oggi. Appena sono con qualcuno del posto nessuno mi bada più. Appena mi trovo da solo in media cercano di approcciarmi ogni 3 minuti: venditori, commercianti, guide, ecc. Torno in albergo, pranzo veloce, sonnellino, montaggio bagagli su Zukki. Nei 10/20 minuti che impiego per questa operazione arrivano in momenti diversi 2 persone a chiedermi se voglio barattare qualcosa con loro. Uno insiste molto per avere la mia giacca di pelle: Mi serve, ho un motorino! E io come faccio, ho solo questa! Hai solo una giacca?!
Il solito, possente vento alza una leggera foschia di sabbia. Il paesaggio è avvolto da una leggera bruma come nelle nostre giornate invernali. Peccato che qui sia polvere! Gli ultimi km prima di Tafraoute sono spettacolari. Rocce tondeggianti e levigate sovrastano la strada, fiancheggiata da rari palmeti e abitazioni in muratura color ocra.
Ho un negozio di souvenir, quando hai fatto la siesta vieni a vederlo! Anzi, vieni subito, che la supa di Ramadan! Ok, si ricomincia... Poso i bagagli, parcheggio la moto nellofficina sotto lalbergo e vado. Ha un grande negozio di tappeti. Bene: potrei comprare tutto, ma NON un tappeto! Troppo costosi e ingombranti da trasportare in moto! Parliamo del più e del meno: Dopo l11 settembre arrivano molti meno turisti, hanno paura dei musulmani. Dobbiamo tagliarci la barba altrimenti molti turisti americani o giapponesi si spaventano e ci credono terroristi! Anche tu, con la barba che hai, potresti essere scambiato per terrorista! mi dice ridendo, indicandomi. Ripenso a due anni fa, quando mi avevano arrestato a Stalingrado perchè mi avevano scambiato per un terrorista ceceno! Proprio oggi in Iraq ci sono stati 15 morti e 25 feriti americani, ma sono tutti daccordo nel raddoppiare, come minimo, le cifre. Non pensano che lIran sarà attaccato in futuro, perchè hanno le armi e sono potenti, non come lIraq. A mio avviso lIran somiglia allURSS di qualche anno fa: molte armi ma uneconomia disastrosa. Probabilmente gli USA cercheranno di fomentare rivolte interne, come già fecero allepoca di Mossadeq. Anche allora, come oggi con i tentativi simili in Iraq, le cose andarono male e dopo un periodo di confusione arrivò Khomeini. Non percepisco particolare odio o fomento verso gli americani quando, con calma e quasi rassegnazione, mi dicono che sono andati in Iraq a cercare petrolio. Da noi unopinione del genere viene tacciata di comunismo e anti-americanismo, nuovo reato creato da un paio danni. Essere incolpati di anti-americanismo provoca violente reazioni di diniego e orgogliose affermazioni di pro-americanismo, indipendentemente dallo schieramento politico dellaccusato. Sconcertante. Al termine del pasto sono invitato a prendere un tè nellaltra sala. Mi trincero dietro un: je suis tres fatigue! ma alla fine cedo. Si riprende a parlare, stavolta del Ramadan. Lo fanno tutti e non mi credono quando gli dico che ho conosciuto qualche persona che non lo fa. Dopo le mie insistenze, ammettono che anche lì cè una persona che non lo fa. Tra voi? chiedo. No, in città! Perchè non lo fa? Non so. Vi dà fastidio che non lo faccia? No, è la sua vita, affari suoi... Escono tutti, rimane solo un ragazzo soprannominato la Volpe del Deserto, che inizia a parlarmi di tappeti. Sono stanco! Non preoccuparti, solo per guardare! Alcuni mi piacciono molto. Alla fine arriva LUI: frange in lana di dromedario, il resto in lana di pecora. Colori naturali: il verde con la menta, il giallo con lo zafferano, il rosso e il blu con alcune pietre. Al centro cè il simbolo della Croce del Sud, poi altre decorazioni. Quanto costa? chiedo scivolando così nella contrattazione. Ci pensa un po e spara 5000 Dh pari a 500 euro! Ma è troppo!! protesto. Quantè il prezzo giusto per te, per questo tappeto? Ci penso moltissimo. Non ho soldi, sono studente in Italia e non ho un lavoro. Più di 1000 non posso darti! Sguardo di disgusto: Sei pazzo! Guarda, per te 4500! Davvero, è troppo, in moto non so come portarlo Dai, dimmi il tuo prezzo massimo, quello oltre il quale non puoi andare Perdo di nuovo molto tempo, alla fine scrivo, sul pezzo di carta che traccia tutte le cifre dellennesima avventura della Volpe del Deserto, 1500. No amico, troppo poco. Se mi dai il tuo maglione possiamo fare 3500 Guardo il mio vecchio maglione di cotone pagato anni fa 50mila lire al mercato di via Sannio a Roma. Questo lho pagato - pausa - lequivalente di 500 Dh! Ok, dimmi il tuo prezzo con il maglione, io ti propongo 3500 Altra lunga pausa, poi scrivo 1800. Troppo poco...2500 No, è troppo - lo guardo dritto negli occhi - credimi! Ok, dimmi il tuo ultimo prezzo, quello per cui dico oui o non Insisto su 1800. Lui resta fermo a 2500. Ci riprova, sicuramente vuole farmi arrivare a 2000. Avere un tappeto in casa è come avere dei soldi, ogni giorno che ti sveglierai penserai al Marocco e io penserò a te quando metterò il tuo maglione! Dimmi il tuo ultimo prezzo 1800 e faccio per alzarmi. Ci pensa un attimo poi suggelliamo lacquisto con una vigorosa stretta di mano. Mi sono appena giocato un maglione e 180 euro! Dove lo metterò in moto? 350mila lire... Ormai è fatta! Pago in euro e, al posto dei soliti 500 Dh per 50 euro mi fa il cambio della banca, 525 Dh. Gli dò 200 euro, domani mi dà i 300 Dh di resto. Vado via ancora tramortito: ho preso un tappeto!! Sono molto insicuro, non so minimamente valutare la qualità di questi oggetti, lo farò vedere ai miei che sicuramente mi stroncheranno. Ripasso davanti al ristorante sotto lalbergo, rivedo Abdullah che mi saluta sorridendo. Si informa sul mio acquisto. Rivedo anche il padrone del locale che poco prima, mentre parcheggiavo Zukki nel garage mi aveva detto, torvo: Apres moto, mangez ici! Torno in camera, faccio il bucato, prendo sonno molto tardi, dopo mezzanotte. Alle 3:30 mi sveglio, sono agitato e dormo male. Salgo sulla terrazza, il vento caldo ha già asciugato i miei vestiti. Cè una stellata fantastica.
03-11-2003 Dintorni di Tafraoute: le singolari Rocce Blu, lindimenticabile Afella Irhir |
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