Sommario del sito

Agosto 1999 - San Pietroburgo, Paesi Baltici, Polonia

Tragitto seguito nell'Agosto 1999
Tragitto

Informazioni utili per l'Agosto 1999
Info utili

Diario di viaggio dell'Agosto 1999
Diario

Fotografie dell'Agosto 1999
Foto

Vecchio programma: Mosca e San Pietroburgo
Precedente

 Diario di viaggio COMPLETO

Pagina precedente
Pagina 2

Pagina 3 (di 5)
(Leningrado (seconda parte))

Pagina successiva
Pagina 4

 

Nelìk davanti allo Smolny

 

Nelik davanti
allo Smolny
(27 KB)

A questo punto è necessario fare una premessa: sapevo che Leningrado è la patria del barocco, stile che non amo in modo particolare. Quindi, a parte la meta in sè che mi attirava molto, onestamente non mi aspettavo molto dalla città.
Anche stavolta sono stato smentito: Leningrado è una città semplicemente magnifica, che ti stupisce ad ogni angolo. La sua stessa origine ha un qualcosa di mitico. La volle fortemente lo zar Pietro I il Grande, desideroso di dare alla Russia un potente e credibile sbocco sul mare. Per questo motivo scese la sua attuale posizione, affacciata sul golfo di Finlandia. Le difficoltà furono enormi, giacchè in quel punto si getta in mare il fiume Neva: per questo motivo il terreno era paludoso, frastagliato in decine di isolotti e infestato da lupi e altre bestie feroci. Le città che Pietro I prese a modello per la nuova capitale furono le metropoli olandesi e francesi: questa è la ragione per cui Leningrado ha un aspetto tanto europeo.
Nonostante le sue dimensioni eccezionali è una città che va percorsa a piedi, come tutte le grandi città, con “grandi” stavolta non inteso come misura d’estensione.
Il primo giorno abbiamo fatto a piedi tutta la Prospettiva Nevskij, un nome che da solo

 
 

Prospettiva Nevskij

Prospettiva Nevskij
(18 KB)

suscita un brivido. L’albergo Moskva nel quale alloggiavamo si trova alla fine della prospettiva Nevskij, in piazza Alessandro Nevskij, davanti al monastero omonimo. Quindi, abbiamo fatto una “vasca” completa, senza perderci nulla. Anzi: non soddisfatti, arrivati in fondo alla prospettiva, dalle parti della piazza del Palazzo d’Inverno, ci siamo spinti fino sul lungofiume, allungando la strada del ritorno di un paio di km. Sì, perchè non appena noti sulla cartina una deviazione interessante, devi mettere in conto almeno qualche km!

Tornando alla Prospettiva, tutti i palazzi che vi si affacciano sono splendidi e alcuni

 
 

Particolare di un palazzo lungo la Prospettiva Nevskij

Particolare di un palazzo
lungo la Prospettiva Nevskij
(28 KB)

sono dei veri capolavori. Anche stavolta sono entrati in gioco le voci che avevo sentito nei mesi scorsi, e in più ci si è messa la mia personale esperienza. In questi anni sono stato un paio di volte a Budapest e quattro volte a Praga, in più ho visitato numerose altre città dell’Est europeo. Per esperienza, so che le architetture sono meravigliose, ma che molto spesso i palazzi vengono lasciati a loro stessi. La deprecabile “abitudine” è in parte giustificata dalle condizioni economiche dei paesi chiamati in causa. Per questo motivo mi aspettavo una decadenza ancora superiore a quella di Budapest, la città con le architetture più trascurate delle città che ho citato in precedenza (a parte, ovviamente, le zone destinate esclusivamente ai turisti). Come dicevo, anche stavolta sono stato smentito, e l’incredibile pulizia e l’ottimo stato delle abitazioni mi ha davvero stupito.

Riconosco che sto dando un giudizio molto superficiale, esattamente come lo darebbe un turista qualunque, però, a parte tutto, fa una buona impressione vedere una città curata, nonostante sia palese che abbiano altri problemi. Dato che conosco, anche se poco, la loro situazione, ho interpretato la cura della città come un atto d’amore verso di essa e come un

 
 

Statua di Lenin in periferia

Staua di Lenin
in periferia
(23 KB)

 

Statua di Lenin allo Smolny

 

Staua di Lenin
allo Smolny
(28 KB)

qualcosa di imprescindibile dalla natura dei leningradesi. Questo è un giudizio che può sembrare affrettato, ma bisogna anche vedere il rispetto incredibile che c’è da parte di tutta la popolazione verso qualunque parte della città. Ad esempio, mi sono stupito moltissimo vedendo diverse statue di Lenin tenute in perfette condizioni, senza il segno di una scritta o di altre ingiurie, bensì adornate con mazzi di fiori, sebbene rinsecchiti. Inoltre, la cura dei russi nel mantenere il patrimonio storico è palese anche in altre attrazioni turistiche, perfino in quelle “minori”.

Un altro aspetto che mi ha molto colpito è l’efficienza e la razionalità della viabilità urbana e di quella pubblica in generale. La segnaletica è sempre presente (a parte i cartelli con le indicazioni per uscire dalla città, del tutto assenti!) e perfettamente funzionante, così

 

Stazione della metro

Stazione della metro
(19 KB)

 
Interno della metro

Interno della metro
(18 KB)

come la stupenda metropolitana, che consiglio vivamente di prendere in quanto è un’esperienza divertentissima: cercare di capire la direzione utile e la stazione alla quale scendere non sono operazioni così immediate! Inoltre, la metropolitana è stupefacente anche per quanto riguarda il suo funzionamento. Innanzi tutto, per evitare i “portoghesi”, invece di timbrare un biglietto si deve inserire una moneta particolare, per cui è impossibile riciclare un biglietto o fare altri trucchi. Dato che la metro scorre sotto l’immenso fiume, abbiamo sceso delle scale mobili lunghissime, alla fine delle quali mi sono ritrovato in un lungo corridoio completamente in marmo lungo le cui pareti si aprivano una serie di porte metalliche, come quelle degli ascensori. Dopo pochi minuti ho capito la loro funzione: quando arriva il treno della metro, il macchinista si deve fermare in corrispondenza delle porte, aprire quelle del treno, e contemporaneamente si aprono anche quelle sul corridoio, e i passeggeri possono salire. In altre parole funziona come un ascensore, solo che questo va in orizzontale! Il vantaggio di questa soluzione è la grande sicurezza, in quanto è impossibile finire sotto le ruote del treno. Anche i tram sono onnipresenti, così come i filobus. Questi ultimi, tra l’altro, stanno venendo riabilitati in numerose città italiane in quanto poco inquinanti. Si può dire, quindi, che i russi ci sopravanzano in diversi aspetti! Quello che uno deve tenere presente, però, è che questi mezzi sono, per circa la metà, forse anche nel 60% dei casi, molto vecchi, però

 
 

Copertina del libro di canti comunisti

Canti comunisti
(36 KB)

sempre funzionanti!

Tornando alla città, la Prospettiva è da fare a piedi in tutta tranquillità, godendo di tutti gli angoli e gli spunti che offre. In più, abbiamo trovato divertentissimo fermarci nei negozi che vi si affacciano, girandoli un po’. Ad esempio, siamo entrati in un negozio di musica, in quanto Adriano tra le tante cose è anche un musicista e, con mio sommo gaudio, Emanuela ha trovato un libro con le canzoni popolari comuniste! Purtroppo durante il viaggio di ritorno si è bagnato e quindi deformato, dato che lo avevo sistemato in fondo alla borsa da serbatoio.

 

Piazza del Palazzo con Nelìk e Mery

Piazza del Palazzo
con Nelìk e Mery
(17 KB)

 

 
Piazza del Palazzo con Nelìk

Piazza del Palazzo
con Nelìk
(20 KB)

 
Piazza del Palazzo con Nelìk

Piazza del Palazzo
con Nelìk
(20 KB)

Piazza del Palazzo

 

Piazza del Palazzo
(17 KB)

 

Ponte su un canale della Neva

Ponte su un canale
della Neva
(23 KB)

 

Panorama della Neva

Panorama della Neva
(19 KB)

La Piazza del Palazzo è una delle piazze più belle che abbia mai visto e secondo la mia esperienza gareggia con la piazza della città vecchia di Praga, sicuramente tra le più belle d’Europa. La caratteristica di Leningrado è che le dimensioni di qualunque cosa sono doppie rispetto alle nostre. Mi spiego meglio: la prospettiva Nevskij è una strada a sei corsie, esattamente come una moderna autostrada, mentre i canali della Neva, che concettualmente potrebbero essere paragonati a quelli di Venezia, sono tre volte quelli lagunari; i palazzi sono enormi e la Neva è largo quanto un lago, non quanto un fiume! Tornando alla piazza del Palazzo, le dimensioni sono incredibilmente vaste, ma tutto è talmente proporzionato che non ci si accorge delle reali dimensioni della piazza fin quando non si prova a percorrerla da una parte all’altra. In quel momento, quando ci si accorge di camminare da un paio di minuti buoni, ci si rende conto che si stanno percorrendo centinaia di metri. Anche facendo il raffronto tra l’altezza di un uomo e quella di un monumento a fianco, ci si accorge dell’imponenza e della maestosità di tutto l’insieme. Ecco, la piazza del Palazzo è imponente e maestosa, ma senza mettere a disagio l’osservatore perchè, ripeto, è tutto perfettamente proporzionato: tutto è enorme.

Dalla piazza del Palazzo si può proseguire verso l’Ammiragliato, dalla caratteristica cupola acuminata, purtroppo in rifacimento. Accanto all’Ammiragliato (stavolta uso le

 

A 200 km/h in groppa a un cammello!

 

A 200 km/h in
groppa a un cammello!
(36 KB)

misure russe, quindi “accanto” vuol dire ad almeno 300 metri) c’è uno splendido parco in cui si trova la statua equestre di Pietro I il

 

 
Cattedrale del Salvatore con Nelìk

Cattedrale del Salvatore
con Nelìk
(28 KB)

 
Particolare della Cattedrale del Salvatore

Particolare della
Cattedrale del Salvatore
(46 KB)

Grande, il fondatore della città, e altre statue interessanti.

Dalla Prospettiva si possono raggiungere diversi posti meravigliosi. Innanzi tutto, si arriva in un attimo alla Cattedrale del Salvatore sul Sangue Versato, una splendida chiesa ortodossa sullo stile della più celebre San Basilio di Mosca ma, secondo Adriano, non è meno bella, è solo meno conosciuta rispetto alla cugina moscovita. La chiesa è meravigliosa, da togliere il fiato; in più ti cattura dal profondo, calandoti all’improvviso nella realtà russa: davanti a lei ti rendi conto di essere entrato in un’altra cultura. L’interno si  visita a pagamento, ma è inutile che vi mettiate in fila al botteghino esterno: quello è per i russi, che pagano un’inezia, mentre la cassa per occidentali danarosi è all’interno, e il rapporto tra i due prezzi  è di 1 a 10. Purtroppo, con mio grande dispiacere, nella totalità dei musei russi è vietato fare fotografie negli interni. Peccato, perchè molti sono degli autentici capolavori. Uno di questi è proprio l’interno della Cattedrale del Salvatore: toglie il fiato, è meravigliosa, non ci sono aggettivi per descrivere gli stupendi mosaici che si trovano all’interno. Devo dire ancora una volta che in questi anni non avevo visto nulla di simile.
Proseguendo alle spalle della Cattedrale si arriva al castello degli ingegneri, che non abbiamo visto per mancanza di tempo. Una nota importante a questo proposito: siamo stati 5 giorni interi a Leningrado, dedicandone 2 per andare a vedere le regge imperiali. Posso dire che 3 giorni sono pochi per vedere la città, al limite 4 vanno bene, riposandosi pochissimo. In più, è inutile sperare di riuscire a vedere più di una reggia al giorno: è pura utopia! Infatti, anche queste ultime sono enormi e talmente belle che è un peccato dedicare solo qualche ora a una reggia per andare di corsa a vederne un’altra.
Tornando alla città, sulla Prospettiva Nevskij si affaccia la bella Cattedrale di Kazan, molto interessante, con un ampio colonnato che ricorda San Pietro. Alle spalle della Cattedrale c’è un canale molto carino, sul quale si getta un ponte bellissimo, chiamato Ponte della Banca.

 

Cattedrale di Sant'Isacco

Cattedrale di Sant’Isacco
(16 KB)

 

Panorama dalla Cattedrale di Sant'Isacco

Panorama dalla
Cattedrale di Sant’Isacco
(18 KB)

A partire dall’Ammiragliato, invece, si arriva facilmente alla bellissima cattedrale di Sant’Isacco. Anche questa ha delle dimensioni stupefacenti: per creare delle fondamenta che riuscissero a reggere il suo enorme peso, all’epoca della sua costruzione sistemarono nel sottostante terreno paludoso ben 24mila tronchi d’albero! L’interno è molto bello e bisogna assolutamente fare un giro sulla cupola, dalla quale si gode uno spettacolare panorama sulla città, fino al golfo di Finlandia.

Poi abbiamo fatto un lungo giro sull’isola Vasilievskij e, dopo

 
 

Cattedrale dei Ss. Pietro e Paolo

Cattedrale dei
Ss. Pietro e Paolo
(18 KB)

 aver attraversato un bel ponte, sull’isola Petrogradskij, arrivando successivamente alla splendida fortezza dei Ss. Pietro e Paolo. Questa è stata la prima costruzione che Pietro I fece costruire e, all’interno delle mura, si trovano una cattedrale bellissima, le prigioni e altre istituzioni pubbliche dell’epoca. Proseguendo sul lungofiume Petrovskaja (dal quale si godono dei panorami semplicemente incredibili, ripeto per l’ennesima volta che rimanevamo spesso senza parole....), si arriva fino al mitico Incrociatore Aurora. Piccola parentesi storica: l’incrociatore è stato un luogo cruciale della Rivoluzione d’Ottobre del 1917, quella che ha portato i bolscevichi al potere, nella prima dittatura del proletariato della neonata Unione Sovietica (si avverte la nostalgia? ;)). Dall’incrociatore in questione è partito il colpo di cannone concordato come segnale per l’attacco al palazzo d’Inverno e la presa complessiva dei centri di potere che all’epoca si trovavano a Leningrado, in quanto capitale della Russia. Poi Lenin spostò la capitale a Mosca, città meno europea di Leningrado e certamente più rappresentativa dello spirito russo. C’è un aneddoto a proposito dell’Incrociatore, e lo racconto per evitare che qualcun altro faccia la figura dei fessi come è capitato a noi. Emanuela ed io avevamo appena finito il giro della

 

 
Incrociatore Aurora

Incrociatore Aurora
(19 KB)

 
Due imbecilli nell'Incrociatore Aurora

Due imbecilli
nell’Incrociatore Aurora
(35 KB)

nave e stavamo amoreggiando un po’ su uno dei trespoli tipici delle navi (forse era un supporto per le cime, chi lo sa?). Da dietro, con molta circospezione, ci chiama un marinaio addetto alla sorveglianza, facendoci cenno di avvicinarci. In quel preciso momento siamo caduti in trappola come due baccalà! Convinti di essere la coppia più bella del mondo e che l’universo intero ci amasse per questo, e volesse manifestarcelo anche in questo bizzarro modo, l’abbiamo seguito fiduciosi come non mai. Il tipo, in tutta fretta (e ne aveva motivo, visto che non è permesso l’accesso in quella parte di nave) ci fa vedere la cabina di pilotaggio (molto interessante per la verità), ci mette in testa due cappelli da idioti e ci fa una foto, nella quale accentuiamo le facce da imbecilli. In quell’istante è finito l’idillio e lo scaltro   marinaio ci ha riportati sul pianeta Terra, chiedendoci 20 dollari per ciascun cappello. Mi ripeto anche stavolta: i russi hanno l’incredibile capacità di fare delle offerte sempre allettanti, per cui se avessimo “dimostrato” più soldi, nei modi e nell’abbigliamento, sono certo che ci avrebbe chiesto di più. Invece, ci ha chiesto solo 20 dollari, che per noi equivaleva a circa 3 pasti per due persone, vale a dire una follia (fate il calcolo su di voi: pensate a quanto spendete per un pasto per due persone secondo le vostre abitudini e moltiplicatelo per 3: verrà fuori una cifra non da ridere). Dopo aver visto che non tirava fuori un copeco (Ah! i mitici copechi di Tolstoij, Dostoievskij, Puškin, ecc.), ci ha chiesto un dollaro a testa per la visita. Morale della favola: mai fidarsi ciecamente di un russo che ti offre qualcosa apparentemente senza motivo: il motivo c’è sempre, e si trova nel vostro portafogli! La cifra è stata ridicola, considerando anche che la visita supplementare è stata molto interessante, ma è stato il modo in cui ci ha fregato che mi ha fatto pensare a quanto sono ingenuo in certe occasioni!
Intorno all’Incrociatore ci sono molte altre costruzioni interessanti, come l’accademia navale o la prima casa in legno che abitò Pietro I il Grande durante la costruzione di Leningrado.
Parlando di aspetti più pratici di Leningrado, posso dire che trovare i distributori di benzina non è facile e bisogna sapere dove sono, altrimenti non si trovano, quindi chiedete indicazioni. Anche a questo proposito c’è un aneddoto divertente. Dato che eravamo in riserva sia io che Adriano, abbiamo chiesto alla famosa security dell’hotel dove fosse un distributore. Sulle prime ci hanno risposto che non lo sapevano, poi che non lo ricordavano, alla fine che non c’era (tutto in inglese). Siccome sono piuttosto testardo, mi sono impuntato, perchè era impossibile che un trentenne danaroso e vanitoso come quello non avesse l’auto, per cui ho proseguito chiedendogli se lui avesse una macchina.

 

Benzinaio dietro l'albergo

 

Benzinaio dietro l’albergo
(31 KB)

L’imbecille si è tradito, dicendo orgoglioso che l’aveva. In effetti non sono sempre i russi a fregarti, ma talvolta capita anche il contrario! Gli ho chiesto dove facesse benzina e a quel punto ha capito il giochetto, farfugliando qualcosa. Ho proseguito chiedendogli se lui facesse benzina di tanto in tanto. Alla fine si è rotto le palle di averci intorno e ci ha detto che il distributore era a 100 metri dall’albergo, in una specie di sfasciacarrozze! Sicuramente i tipi si ricordavano che da noi non avevano beccato un copeco per la storia dei parcheggi sorvegliati, quindi non erano molto intenzionati ad aiutarci!

L’Hermitage è semplicemente incredibile: a parte le notevolissime collezioni d’arte, gli

 

 
Facciata del Palazzo d'Inverno

Facciata del
Palazzo d’Inverno
(19 KB)

 
Ingresso del Piccolo Hermitage

Ingresso del
Piccolo Hermitage
(35 KB)

interni del palazzo sono assolutamente meravigliosi. E’ necessario consultare una guida che descrive il museo e le sue collezioni prima di entrare, per decidere fin da subito il percorso che si intende seguire. In caso contrario, ci si troverà a vagare in un museo sterminato che vanta centinaia di migliaia di pezzi, esposti in centinaia di sale, saloni, corridoi e sotterranei! In questo caso la guida del Touring si è rivelata utile, perchè descrive sia il contenuto delle sale, sia l’aspetto delle sale stesse, segnalando quelle più belle. Siamo stati introdotti all’Hermitage grazie all’aiuto di Svetlana, un’amica di Bruno Nicolis, un mio amico motociclista che ringrazio molto per l’aiuto che ci ha dato fornendomi una serie di contatti utili in caso di emergenza.

 

Assalto a Mery

 

Assalto a Mery
(29 KB)

Gli abitanti di Leningrado meriterebbero un capitolo a parte. Siamo stati al centro dell’attenzione ogni volta che salivamo in moto, e avendo visto come ragionano certi ricchi papponi locali, certamente costoro si saranno accorti che ormai una bella moto attira più sguardi rispetto a una inflazionata Mercedes. Sono convinto che l’anno prossimo ci saranno un po’ di moto di giovani rampanti che sfrecceranno per le vie della città!
Concludendo la parte relativa alla città, va detto che la situazione della criminalità è perfetta: ci sarebbe da augurarsi che tutte le città europee fossero così! Va detto che noi dimostravamo pochi soldi, girando sempre con abiti di scarso valore. In ogni caso rimaniamo pur sempre occidentali, quello continua a vedersi, e teoricamente basterebbe. La realtà, invece, è che siamo stati in metropolitana, nei giardini pubblici, abbiamo girato alle 3 di notte per vedere i ponti mobili che si alzavano sul fiume, abbiamo girato la sera per fare foto notturne, ecc., e non abbiamo mai avuto il minimo problema. Questione di fortuna, certo, ma allora è anche questione di sfortuna quella che ha visto protagonisti dei turisti scippati o altro. Ho notato che quello che si racconta con maggiore enfasi, e più di frequente, sono sempre gli inconvenienti, soprattutto se c’è da spalare .... fango su nazioni viste di cattivo occhio. Quindi, si passerà più facilmente sopra al fatto che i posti sono stupendi, ecc., ma si racconterà all’infinito di quella volta che, solo perchè si teneva la cinepresa da un milione di dollari attaccati al collo, o solo perchè si contavano in mezzo alla strada i soldi perchè non tornavano 1000 dollari, ebbene, questi furbacchioni sono stati scippati! Vorrei vedere come si comportano nelle loro città, dove se lasci uno spillo sopra la moto, in primo luogo non lo ritrovi e, in secondo luogo, con quello spillo ti hanno bucato le gomme e la sella! Mah! A mio avviso certe persone meritano di essere derubate...

Pagina precedente
Pagina 2
Pagina successiva
Pagina 4
Torna all'inizio della pagina

Torna all’inizio
della pagina

Torna all'inizio della pagina