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A questo punto è necessario
fare una premessa: sapevo che Leningrado è la patria del barocco, stile che non amo in
modo particolare. Quindi, a parte la meta in sè che mi attirava molto, onestamente non mi
aspettavo molto dalla città.
suscita un brivido. Lalbergo Moskva nel quale alloggiavamo si trova alla fine della prospettiva Nevskij, in piazza Alessandro Nevskij, davanti al monastero omonimo. Quindi, abbiamo fatto una vasca completa, senza perderci nulla. Anzi: non soddisfatti, arrivati in fondo alla prospettiva, dalle parti della piazza del Palazzo dInverno, ci siamo spinti fino sul lungofiume, allungando la strada del ritorno di un paio di km. Sì, perchè non appena noti sulla cartina una deviazione interessante, devi mettere in conto almeno qualche km! Tornando alla Prospettiva, tutti i palazzi che vi si affacciano sono splendidi e alcuni
sono dei veri capolavori. Anche stavolta sono entrati in gioco le voci che avevo sentito nei mesi scorsi, e in più ci si è messa la mia personale esperienza. In questi anni sono stato un paio di volte a Budapest e quattro volte a Praga, in più ho visitato numerose altre città dellEst europeo. Per esperienza, so che le architetture sono meravigliose, ma che molto spesso i palazzi vengono lasciati a loro stessi. La deprecabile abitudine è in parte giustificata dalle condizioni economiche dei paesi chiamati in causa. Per questo motivo mi aspettavo una decadenza ancora superiore a quella di Budapest, la città con le architetture più trascurate delle città che ho citato in precedenza (a parte, ovviamente, le zone destinate esclusivamente ai turisti). Come dicevo, anche stavolta sono stato smentito, e lincredibile pulizia e lottimo stato delle abitazioni mi ha davvero stupito. Riconosco che sto dando un giudizio molto superficiale, esattamente come lo darebbe un turista qualunque, però, a parte tutto, fa una buona impressione vedere una città curata, nonostante sia palese che abbiano altri problemi. Dato che conosco, anche se poco, la loro situazione, ho interpretato la cura della città come un atto damore verso di essa e come un
qualcosa di imprescindibile dalla natura dei leningradesi. Questo è un giudizio che può sembrare affrettato, ma bisogna anche vedere il rispetto incredibile che cè da parte di tutta la popolazione verso qualunque parte della città. Ad esempio, mi sono stupito moltissimo vedendo diverse statue di Lenin tenute in perfette condizioni, senza il segno di una scritta o di altre ingiurie, bensì adornate con mazzi di fiori, sebbene rinsecchiti. Inoltre, la cura dei russi nel mantenere il patrimonio storico è palese anche in altre attrazioni turistiche, perfino in quelle minori. Un altro aspetto che mi ha molto colpito è lefficienza e la razionalità della viabilità urbana e di quella pubblica in generale. La segnaletica è sempre presente (a parte i cartelli con le indicazioni per uscire dalla città, del tutto assenti!) e perfettamente funzionante, così
come la stupenda metropolitana, che consiglio vivamente di prendere in quanto è unesperienza divertentissima: cercare di capire la direzione utile e la stazione alla quale scendere non sono operazioni così immediate! Inoltre, la metropolitana è stupefacente anche per quanto riguarda il suo funzionamento. Innanzi tutto, per evitare i portoghesi, invece di timbrare un biglietto si deve inserire una moneta particolare, per cui è impossibile riciclare un biglietto o fare altri trucchi. Dato che la metro scorre sotto limmenso fiume, abbiamo sceso delle scale mobili lunghissime, alla fine delle quali mi sono ritrovato in un lungo corridoio completamente in marmo lungo le cui pareti si aprivano una serie di porte metalliche, come quelle degli ascensori. Dopo pochi minuti ho capito la loro funzione: quando arriva il treno della metro, il macchinista si deve fermare in corrispondenza delle porte, aprire quelle del treno, e contemporaneamente si aprono anche quelle sul corridoio, e i passeggeri possono salire. In altre parole funziona come un ascensore, solo che questo va in orizzontale! Il vantaggio di questa soluzione è la grande sicurezza, in quanto è impossibile finire sotto le ruote del treno. Anche i tram sono onnipresenti, così come i filobus. Questi ultimi, tra laltro, stanno venendo riabilitati in numerose città italiane in quanto poco inquinanti. Si può dire, quindi, che i russi ci sopravanzano in diversi aspetti! Quello che uno deve tenere presente, però, è che questi mezzi sono, per circa la metà, forse anche nel 60% dei casi, molto vecchi, però
sempre funzionanti! Tornando alla città, la Prospettiva è da fare a piedi in tutta tranquillità, godendo di tutti gli angoli e gli spunti che offre. In più, abbiamo trovato divertentissimo fermarci nei negozi che vi si affacciano, girandoli un po. Ad esempio, siamo entrati in un negozio di musica, in quanto Adriano tra le tante cose è anche un musicista e, con mio sommo gaudio, Emanuela ha trovato un libro con le canzoni popolari comuniste! Purtroppo durante il viaggio di ritorno si è bagnato e quindi deformato, dato che lo avevo sistemato in fondo alla borsa da serbatoio.
La Piazza del Palazzo è una delle piazze più belle che abbia mai visto e secondo la mia esperienza gareggia con la piazza della città vecchia di Praga, sicuramente tra le più belle dEuropa. La caratteristica di Leningrado è che le dimensioni di qualunque cosa sono doppie rispetto alle nostre. Mi spiego meglio: la prospettiva Nevskij è una strada a sei corsie, esattamente come una moderna autostrada, mentre i canali della Neva, che concettualmente potrebbero essere paragonati a quelli di Venezia, sono tre volte quelli lagunari; i palazzi sono enormi e la Neva è largo quanto un lago, non quanto un fiume! Tornando alla piazza del Palazzo, le dimensioni sono incredibilmente vaste, ma tutto è talmente proporzionato che non ci si accorge delle reali dimensioni della piazza fin quando non si prova a percorrerla da una parte allaltra. In quel momento, quando ci si accorge di camminare da un paio di minuti buoni, ci si rende conto che si stanno percorrendo centinaia di metri. Anche facendo il raffronto tra laltezza di un uomo e quella di un monumento a fianco, ci si accorge dellimponenza e della maestosità di tutto linsieme. Ecco, la piazza del Palazzo è imponente e maestosa, ma senza mettere a disagio losservatore perchè, ripeto, è tutto perfettamente proporzionato: tutto è enorme. Dalla piazza del Palazzo si può proseguire verso lAmmiragliato, dalla caratteristica cupola acuminata, purtroppo in rifacimento. Accanto allAmmiragliato (stavolta uso le
misure russe, quindi accanto vuol dire ad almeno 300 metri) cè uno splendido parco in cui si trova la statua equestre di Pietro I il
Grande, il fondatore della città, e altre statue interessanti. Dalla Prospettiva si
possono raggiungere diversi posti meravigliosi. Innanzi tutto, si arriva in un attimo alla Cattedrale del
Salvatore sul Sangue Versato, una splendida chiesa ortodossa sullo stile della più
celebre San Basilio di Mosca ma, secondo Adriano, non è meno bella, è solo meno
conosciuta rispetto alla cugina moscovita. La chiesa è meravigliosa, da togliere il
fiato; in più ti cattura dal profondo, calandoti allimprovviso nella realtà russa:
davanti a lei ti rendi conto di essere entrato in unaltra cultura. Linterno
si visita a pagamento, ma è inutile che vi mettiate in fila al botteghino esterno:
quello è per i russi, che pagano uninezia, mentre la cassa per occidentali danarosi
è allinterno, e il rapporto tra i due prezzi è di 1 a 10. Purtroppo, con mio
grande dispiacere, nella totalità dei musei russi è vietato fare fotografie negli
interni. Peccato, perchè molti sono degli autentici capolavori. Uno di questi è proprio
linterno della Cattedrale del Salvatore: toglie il fiato, è meravigliosa, non ci
sono aggettivi per descrivere gli stupendi mosaici che si trovano allinterno. Devo
dire ancora una volta che in questi anni non avevo visto nulla di simile.
A partire dallAmmiragliato, invece, si arriva facilmente alla bellissima cattedrale di SantIsacco. Anche questa ha delle dimensioni stupefacenti: per creare delle fondamenta che riuscissero a reggere il suo enorme peso, allepoca della sua costruzione sistemarono nel sottostante terreno paludoso ben 24mila tronchi dalbero! Linterno è molto bello e bisogna assolutamente fare un giro sulla cupola, dalla quale si gode uno spettacolare panorama sulla città, fino al golfo di Finlandia. Poi abbiamo fatto un lungo giro sullisola Vasilievskij e, dopo
aver attraversato un bel ponte, sullisola Petrogradskij, arrivando successivamente alla splendida fortezza dei Ss. Pietro e Paolo. Questa è stata la prima costruzione che Pietro I fece costruire e, allinterno delle mura, si trovano una cattedrale bellissima, le prigioni e altre istituzioni pubbliche dellepoca. Proseguendo sul lungofiume Petrovskaja (dal quale si godono dei panorami semplicemente incredibili, ripeto per lennesima volta che rimanevamo spesso senza parole....), si arriva fino al mitico Incrociatore Aurora. Piccola parentesi storica: lincrociatore è stato un luogo cruciale della Rivoluzione dOttobre del 1917, quella che ha portato i bolscevichi al potere, nella prima dittatura del proletariato della neonata Unione Sovietica (si avverte la nostalgia? ;)). Dallincrociatore in questione è partito il colpo di cannone concordato come segnale per lattacco al palazzo dInverno e la presa complessiva dei centri di potere che allepoca si trovavano a Leningrado, in quanto capitale della Russia. Poi Lenin spostò la capitale a Mosca, città meno europea di Leningrado e certamente più rappresentativa dello spirito russo. Cè un aneddoto a proposito dellIncrociatore, e lo racconto per evitare che qualcun altro faccia la figura dei fessi come è capitato a noi. Emanuela ed io avevamo appena finito il giro della
nave e stavamo amoreggiando un po su uno dei trespoli tipici
delle navi (forse era un supporto per le cime, chi lo sa?). Da dietro, con molta
circospezione, ci chiama un marinaio addetto alla sorveglianza, facendoci cenno di
avvicinarci. In quel preciso momento siamo caduti in trappola come due baccalà! Convinti
di essere la coppia più bella del mondo e che luniverso intero ci amasse per
questo, e volesse manifestarcelo anche in questo bizzarro modo, labbiamo seguito
fiduciosi come non mai. Il tipo, in tutta fretta (e ne aveva motivo, visto che non è
permesso laccesso in quella parte di nave) ci fa vedere la cabina di pilotaggio
(molto interessante per la verità), ci mette in testa due cappelli da idioti e ci fa una
foto, nella quale accentuiamo le facce da imbecilli. In quellistante è finito
lidillio e lo scaltro marinaio ci ha riportati sul pianeta Terra, chiedendoci
20 dollari per ciascun cappello. Mi ripeto anche stavolta: i russi hanno
lincredibile capacità di fare delle offerte sempre allettanti, per cui se avessimo
dimostrato più soldi, nei modi e nellabbigliamento, sono certo che ci
avrebbe chiesto di più. Invece, ci ha chiesto solo 20 dollari, che per noi equivaleva a
circa 3 pasti per due persone, vale a dire una follia (fate il calcolo su di voi: pensate
a quanto spendete per un pasto per due persone secondo le vostre abitudini e
moltiplicatelo per 3: verrà fuori una cifra non da ridere). Dopo aver visto che non
tirava fuori un copeco (Ah! i mitici copechi di Tolstoij, Dostoievskij, Pukin,
ecc.), ci ha chiesto un dollaro a testa per la visita. Morale della favola: mai fidarsi
ciecamente di un russo che ti offre qualcosa apparentemente senza motivo: il motivo
cè sempre, e si trova nel vostro portafogli! La cifra è stata ridicola,
considerando anche che la visita supplementare è stata molto interessante, ma è stato il
modo in cui ci ha fregato che mi ha fatto pensare a quanto sono ingenuo in certe
occasioni!
Limbecille si è tradito, dicendo orgoglioso che laveva. In effetti non sono sempre i russi a fregarti, ma talvolta capita anche il contrario! Gli ho chiesto dove facesse benzina e a quel punto ha capito il giochetto, farfugliando qualcosa. Ho proseguito chiedendogli se lui facesse benzina di tanto in tanto. Alla fine si è rotto le palle di averci intorno e ci ha detto che il distributore era a 100 metri dallalbergo, in una specie di sfasciacarrozze! Sicuramente i tipi si ricordavano che da noi non avevano beccato un copeco per la storia dei parcheggi sorvegliati, quindi non erano molto intenzionati ad aiutarci! LHermitage è semplicemente incredibile: a parte le notevolissime collezioni darte, gli
interni del palazzo sono assolutamente meravigliosi. E necessario consultare una guida che descrive il museo e le sue collezioni prima di entrare, per decidere fin da subito il percorso che si intende seguire. In caso contrario, ci si troverà a vagare in un museo sterminato che vanta centinaia di migliaia di pezzi, esposti in centinaia di sale, saloni, corridoi e sotterranei! In questo caso la guida del Touring si è rivelata utile, perchè descrive sia il contenuto delle sale, sia laspetto delle sale stesse, segnalando quelle più belle. Siamo stati introdotti allHermitage grazie allaiuto di Svetlana, unamica di Bruno Nicolis, un mio amico motociclista che ringrazio molto per laiuto che ci ha dato fornendomi una serie di contatti utili in caso di emergenza.
Gli abitanti di Leningrado
meriterebbero un capitolo a parte. Siamo stati al centro dellattenzione ogni volta
che salivamo in moto, e avendo visto come ragionano certi ricchi papponi locali,
certamente costoro si saranno accorti che ormai una bella moto attira più sguardi
rispetto a una inflazionata Mercedes. Sono convinto che lanno prossimo ci saranno un
po di moto di giovani rampanti che sfrecceranno per le vie della città!
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