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In attesa di una sistemazione più dignitosa, in questa pagina ho inserito alcuni degli
scritti composti dal mio compagno davventure Adriano Lazzarini. Sono anche in attesa
di altre sue opere, fotografie e tutto ciò che vorrà inserire in questo
spazio! :)
Per il momento, ho riportato in ordine cronologico le cose che mi ha spedito fino ad oggi.
Sommario
Nelìk (scritto in occasione del mio compleanno del 1999)
E arrivato il motociclista!
Il verbo Nelìk
Nelìk Noster
Lu situ dinternètte...
Preghiera Guzzista: Guzzi nostra
La Domenica
La Leggenda del Lario
Racconto Ride for Peace
Nelìk (scritto in occasione del mio compleanno del 2001)
Direi di iniziare con la bellissima poesia che Adriano ha composto in
occasione del mio compleanno del 22 giugno 1999.
Nelìk
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Oggi è 22 giugno, un dì
particolare,
Nelìk detto Fabio deve festeggiare,
lui corridore pazzo, finge esser tra i turisti,
in giro si fa un mazzo, per Consolati e visti;
Nelìk detto il Mito, con la sua CBR,
percorre tutta Europa e sinfratta nelle serre,
ma il Sogno suo davvero, è girare intorno al mondo,
tornare poi soltanto a esporre il suo racconto;
Io canto di Nelìk, le sue Centauro-Gesta,
davanti al mio Computer, al dì della sua Festa,
io spero che sallegri con queste mie parole,
che devon far sorridere, chi in Moto andare vuole;
finisce la Poesia, che vien dalla mia mente,
inizia la Magia del Moto-dipendente,
davver come la droga, è la Nelìk-Moto,
lui in gir per lUniverso, di correr fece voto.
Adriano AdriaNevskij Lazzarini |
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Ecco un altro scritto fantastico, datato 18 Ottobre 1999! :))
E arrivato il motociclista!
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E arrivato il Motociclista, con il casco sulla testa,
è arrivato il Motociclista e così inizia la festa!
E arrivato il Motociclista, pe giubbotto, cha na scorza,
è arrivato il Motociclista, è simpatico è una forza!
E arrivato il Motociclista, da Agrigento con la Honda,
è arrivato il Motociclista, sempre in cerca di una bionda!
E arrivato il Motociclista, con la Guzzi dalla Luna,
è arrivato il Motociclista, sempre in cerca di una bruna!
E arrivato il Motociclista, con la Moto molto grossa,
è arrivato il Motociclista, sempre in cerca di una rossa!
Se la rossa è una Ducati, o se la rossa è una fanciulla,
puntualmente arriva il biker, che di certo la trastulla!
E arrivato il Motociclista, su una Harley americana,
è arrivato il Motociclista, su una strada lunga e piana!
E arrivato il Motociclista, Italiano di Sicilia,
è arrivato il Motociclista, a cavallo di un Aprilia!
E arrivato il Motociclista, da Aprilia sulla Moto,
è arrivato il Motociclista, dappertutto fa le Foto!
E arrivato il Motociclista, sulla Moto BMW,
è arrivato il Motociclista, verde, rosso, giallo e blu!
E arrivato il Motociclista, e saluta un collega,
un lampeggio molto veloce e delle auto se ne frega!
E arrivato il Motociclista, tutto ganzo, bello e fico,
è arrivato il Motociclista, e per tutti è un grande amico!
E arrivato il Motociclista, la ragazza ce lha dietro,
che sta messa sui bagagli di cartone, legno e vetro!
E arrivato il Motociclista, tutto pieno di bagaglio,
è arrivato il Motociclista, sè portato pure laglio!
E arrivato il Motociclista, è brillante e un poco pazzo,
è arrivato il Motociclista, è veloce come un razzo!
E arrivato il Motociclista, sa di eroi e di marziani,
è arrivato il Motociclista, col manubrio tra le mani!
E arrivato il Motociclista, con la Moto in volata,
è arrivato il Motociclista, tra la folla innamorata!
E arrivato il Motociclista, sta seduto sulla sella,
è arrivato il Motociclista, e su in Cielo cè una Stella!
E arrivato il Motociclista, col manubrio tra le mani,
è arrivato il Motociclista, lo salutan gatti e cani!
E arrivato il Motociclista, profumato sulla Moto,
è arrivato il Motociclista, sul cupolin cha un fior di loto!
E arrivato il Motociclista, quello sporco e puzzolente,
è arrivato il Motociclista, per lui il sapon non serve a niente!
E arrivato il Motociclista, con la barba e capellone,
è arrivato il Motociclista, è per tutti un amicone!
E arrivato il Motociclista, sulla testa non ha peli,
è arrivato il Motociclista, per solcare terre e cieli!
E arrivato il Motociclista, fa le pieghe da paura,
è arrivato lo smanettone, la passione è molto pura!
E arrivato il Mototurista, quello calmo e rilassato,
è arrivato il Mototurista, per il mondo lui ha viaggiato!
E arrivato il Motocrossista, con il fango nelle orecchie,
è arrivato il Motocrossista, con le Moto nuove e vecchie!
E arrivato il Motoalpinista, che sappende ad ogni sasso,
è arrivato il Motoalpinista, è simpatico, è uno spasso!
E arrivato con Moto antica, il veterano del 18,
cha la stessa da una vita, e mai niente gli sè rotto!
E arrivato il Motociclista, con la Vespa o la Lambretta,
al raduno generale, delle storiche in piazzetta!
E arrivato il Motociclista, non sa sta un secondo fermo,
è arrivato il Motociclista, è venuto da Palermo!
E così arriva al traguardo la canzon del Motociclista,
su una strada un pó sterrata, o sullasfalto di una pista!
Se ne va molto veloce, con lenduro in piste vere,
se ne va con la stradale, su sterrati e mulattiere!
Non importa quale moto, limportante è essere un mito,
e se sei come Nelìk, puoi guidare con un dito!
( sulla Musica di
E arrivato lambasciatore
)
Adriano AdriaNevskij Lazzarini |
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La prossima è invece una sua elucubrazione circa il significato del
mio soprannome, datata 9 Dicembre 1999.
Il verbo Nelìk
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Ho deliberato che in tedesco, tu sei
un verbo:
nelìkken = vagabondare, alloggiare in tuguri e andare per fratte.
Presente:
Ich nelìkke
Du nelìkst
Er, Sie, Es nelìkt
Wir nelìkken
Ihr nelìkket
Sie nelìkken.
Adriano AdriaNevskij Lazzarini |
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Il 10 Dicembre 1999, in un momento di misticismo, Adriano mi manda il
seguente:
Nelìk Noster
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Nelìk nostro che sei
in garage, siano guidate le Tue Moto,
in ogni luogo, in ogni strada, in ogni condizione di tempo,
sia fatta la Tua volontà nel stabilir la velocità,
dacci oggi, il nostro prossimo itinerario e considera ogni lato sperduto del mondo,
come noi lo consideriamo, quando viaggiamo con Te.
Non ci ridurre in sardinomobile liberaci dai pedoni.
Così sia.
Adriano AdriaNevskij Lazzarini |
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Il 6 Febbraio 2000 mi manda il travolgente:
Lu situ dinternètte...
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Vitti nu situ sulla
rete dinternètte,
fui curiùsu e lo volli visitàri,
iddu marrispunnìu, sugnu u situ di Nelìcche,
talìa e poi vattìnni, nun mi stari a scugghiuniàri!!!
Lessi lu diàrio di lu viaggio in capu a u munnu
guidannu du mutura di marca giappunìsi,
sti du picciòtti e na picciòtta appressu a iddi,
vulìanu vìdiri di vicìnu, autri paìsi;
E fìciru migliaia di chilometri di cursa,
pi vvìdiri cchiù pposti chi putìano,
avìanu baùli, casciùna, e mezza bursa,
ai genti chi i vidìanu, tri fuòddi ci parìanu!
Durmìanu mmènzu a li campi, in posti ca chiamavanu campeggi,
manciavanu li cosi, ca truvàvanu pi pprimi,
avìanu tuttu, ci mancàvanu sulu li seggi,
li letti apprèssu, larmàdi e i tavulìni;
Cu sti mutùra carichi di tuttu,
passàvanu unni egghiè, puru tra i campi,
du tempu si nni futtìanu, beddu o bruttu,
suli, friddu, cauru, ventu troni e lampi;
Ah...comu saddivèrtunu li fuòddi chi nun hannu testa!
Pi iddi nun cè u travàgghiu, cè sulu e sempri festa,
però poi fa ppiacìri, vìdilli cuntenti,
cu a testa e li pinsèri a li divertimenti;
E nnavi n menti nautru di viàggiu cchiù luntàno...Nelìcche voli
vìdiri la capitale RRUSSA...
...a MOSCA voli iri, stu picciòttu nantìcchia stranu,
lamicu soi ci va...è fuoddi cchiù di iddu!
Ti auguro Nelìcche, di girari tuttu u munnu,
così tu potrai vìdiri, nun è quatratu, è tunnu...
e sempre cu u muturi, io spero viaggerai,
cu li cchiù grandi amici, tu taddivèrtirai!!!
Adriano AdriaNevskij Lazzarini |
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Ormai
Adriano è diventato un Guzzista, perciò il 12 Febbraio 2000 mi
arriva la:
Preghiera Guzzista: Guzzi nostra
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Guzzi nostra che sei per strada,
sian fatti rombare i Tuoi motori,
sia santificata la Tua aquila,
venga il Tuo impero, perchè il Tuo regno cè già,
sia fatta la Tua volontà, nel stabilir la strada da fà,
dacci oggi, la nostra sgroppata quotidiana,
e riempi le nostre giornate,
come noi le riempiamo a quei coglioni,
che ci guardano dalle sardinomobili,
non ci indurre allo shkuter*,
liberaci dai pedoni,
Amen.
Adriano AdriaNevskij Lazzarini
*shkuter = dispregiativo dello spregevole scooter |
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Il 13 Febbraio 2000 mi arriva una breve filastrocca intitolata:
La Domenica
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Dumani è Dumìnica...
tagghiàmu a tiesta a Mìnica,
Mìnica un cè,
tagghiàmu a tiesta a u Re,
lu Re è malatu,
tagghiàmu a tiesta au surdatu,
lu surdatu è alla guerra,
sbattemu u culu n terra!!!
Adriano AdriaNevskij Lazzarini |
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Infine, il 6 Marzo 2000 mi arriva la seguente rivisitazione:
La Leggenda del Lario
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Il Lario mormorava, calmo e placido al passaggio,
dei primi guerriglieri Guzzi a maggio,
lesercito di Guzzi nella zona Mandelliana,
lottava con intrepido coraggio;
muti viaggiavan i Guzzisti a Lecco,
nemico americano...ti facciamo secco!!!
Sudiva il bilicindrico cantare,
un suon tutto Italian che si fa amare! (o anche: che fa tremare)
rosso di fuoco era il Guzzi-destriero*,
il Lario mormorò: NON PASSA LO STRANIERO!!!.
Ma in una notte cupa, si parlò di mericani,
la Guzzi è nostra, non la diamo ai cani!!!
Ah, quante Moto ha visto, venir fatte su a Mandello,
con tanto Amore e cura e questo è il bello!
Falcone ovunque fa grande impressione,
Guzzino e Galletto, Alce e Airone,
sudiva allor dalle sponde Lariane,
il pianto morto delle americane,
Con la paura in quel periodo nero,
il Lario mormorò: VA VIA TU OH STRANIERO!!!.
E ritornò il nemico, alla sua àrlei americana,
la Guzzi non è tua...figlio di puttana!
Vedeva le V7 e rosicava come un mulo,
lo prendevamo tutti per il culo!!!
- NO! - disse il Lario - NO! - disse la Guzzi,
- nemico tu va via, che solo puzzi!!! -
vider le Nevada libere le sponde
e le SP che combattean le onde,
Le Mans, V11 e 1100 Sport,
urlarono di gioia: LAMERICAN E MORT!!!.
E indietreggiò il nemico con le salse di mecdònalz,
inseguito da Centauro e Daytona.
Fu sacro il patto antico e fra Lodola e Stornelli *
risorser Carlo Guzzi, Parodi e Ravelli,
volò nel Ciel, Ravelli laviatore,
volò nellalto Cielo Tricolore,
guardando su Mandello con il Cuore,
unAquila a difendere lOnore,
di questa Guzzi Italiana e basta!!!
americano vai...la CALIFORNIA...è nostra!!!
( Sulla Musica di La leggenda del Piave,
scritta e musicata da Giovanni Gaeta detto E.A. Mario, 1918)
* è da considerarsi un tuttuno Moto (cavallo) e pilota,
dunque lho
scritto al maschile, ma rimango convinto della femminilità delle Moto (almeno
le mie...;-) ), mentre per Stornelli è una questione di lingua Italiana...infatti non si può dire le stornelle.......io direi
le Moto Guzzi Stornello, che però, avrebbe creato problemi di metrica.
Adriano AdriaNevskij Lazzarini |
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Il 24 Luglio 2000, un mese dopo essere rientrato dall’emozionante
viaggio in Bosnia, Adriano mi manda il seguente reportage:
Racconto Ride for Peace
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Carissimi amici,
In netto ritardo (meglio tardi che mai...;-) ), vi invio il mio racconto
del Ride for Peace.
Sono tornato sabato 24 giugno, dal Ride for Peace in Bosnia Herzegovina.
E’ andato tutto bene e ho trascorso con il gruppo dei momenti emotivamente
molto intensi. Abbiamo anche avuto la fortuna di trovare tempo ottimo, neanche mezza nuvola, ma avremmo gradito qualche
grado
centigrado in meno, visto che la temperatura oscillava fra 30 e 40 gradi
#:-O.
Eravamo 25 0 26 persone (non sono mai riuscito a contarci esattamente) su 21
o 22 Moto di ogni genere (sportive, turistiche, custom, supercarenate o senza carena), 4 erano le donne, di cui 2 guidavano e tutti
gli altri
uomini. Noi Guzzisti eravamo in 3 (io con la California Ev, un amico di Bolzano
con la SP 1000 e un Californiano II di Udine, se non ricordo male).
Altre Moto erano Honda, BMW, Aprilia, Suzuki, Yamaha.
Le cose più belle, secondo me, sono stati i contatti umani con la gente dei
vari posti visitati, tutte persone gentili e amichevoli, di qualunque etnia
fossero, moltissimi ci salutavano per strada (sia bambini, che adulti,
anche
anziani, sia uomini che donne), tante persone ci avvicinavano quando ci fermavamo;
a Banja Luka c’era chi ci riprendeva con la videocamera. Ci si salutava per
strada, incrociando i militari Italiani, ma mi è capitato di essere salutato pure dai militari americani e di altre
nazionalità :-). Molti di noi hanno fatto fare brevi giri in Moto, ad alcuni
bambini
incontrati.
I posti che passavamo, fuori dalle città erano bellissimi, sia tra le montagne e i fiumi, che in campagna
più piatta. In Croazia, abbiamo visto di passaggio, anche splendidi panorami sul mare.
Ma passiamo al racconto giorno per giorno:
Sabato 17 giugno 2000
Ci siamo incontrati al Porto di Ancona e dopo esserci conosciuti (per chi
non si conosceva
già), abbiamo fatto i biglietti per il traghetto e siamo partiti la sera verso Spalato. Prima di partire, mi
è venuto a trovare l’amico Fabrizio Branchesi della lista Mototurismo e abbiamo
chiacchierato
un po’ ;-).
Sera cena sul traghetto e si dorme in cabine a 2.
Domenica 18 giugno 2000
Arrivo a Spalato, con una splendida veduta della città dalla nave. Il sole
è fantastico. Facciamo colazione in un bar sul lungomare e la fila delle nostre Moto parcheggiate
è interminabile :-O), un croato su una Guzzi Falcone Sahara, si avvicina incuriosito e ci parcheggia vicino.
Andiamo a fare benzina e lì avviene un piccolo intoppo, io non faccio in tempo a pagare, che quasi tutti sono partiti...ma per fortuna mi ha
aspettato una coppia di amici del gruppo e insieme, con la cartina a portata
di mano, abbiamo riacciuffato gli altri, appena superata la frontiera tra Croazia e Bosnia.
La prima tappa è stata Banja Luka, città amministrata da serbi, ma che si
trova in Bosnia e la zona viene chiamata Repubblica Serba di Bosnia. Nel tragitto ci siamo fermati a mangiare (prevalentemente carne), in una
trattoria.
Abbiamo cominciato a vedere i cimiteri improvvisati, che in Bosnia sono dappertutto (vicino agli alberi per strada, vicino ai ponti, agli incroci,
ecc.) e fa sempre, molta impressione, nonostante si vedano veramente in ogni luogo.
A Banja Luka siamo andati direttamente in albergo (erano sempre ottimi alberghi e ovviamente
c’era sempre il garage per le Moto).
Abbiamo fatto un giro della città nel pomeriggio e la guida turistica era
una ragazza serba.
E’ una bella città, peccato che ci sono luoghi andati distrutti durante la
guerra.
La sera abbiamo mangiato e bevuto di tutto, fin quasi a scoppiare, è stata
una cena ottima, nel ristorante di fronte
all’albergo.
Il caso ha voluto che quella fosse proprio la sera in cui la Jugoslavia battesse la Norvegia, agli europei di calcio e abbiamo assistito ai festosi
cori di serbi imbandierati, che giravano impazziti per la città, strombazzando con i clacson delle auto; io ho fatto molte foto ed
è stato divertente ;-) una nota curiosa: io pensavo che a Sarajevo (prevalentemente
bosniaci), avrebbero tifato contro la Jugoslavia, peggio di romanisti e laziali tra loro, ma invece no...anche i bosniaci tifavano per
la
Jugoslavia... :-O e una delle 2 ragazze che era nostra guida a Mostar, ci ha detto che
loro tifano persino per la Slovenia, perchè comunque prima erano insieme...ma
allora perchè si sono smitragliati e quasi cannibalizzati in questo
modo?! :-OOO, boh! Come c’è stato il segreto di Fatima, mi sa che questo
è quello di.......Medjugorie... :-O.
Lunedì 19 giugno 2000
Partenza alle 10:15 circa per Tuzla. I paesaggi che vediamo sono splendidi,
ma adesso non ricordo più quale fosse il tragitto con vedute più belle.
Anche qui, all’arrivo andiamo in albergo per parcheggiare le Moto e posare i
bagagli. Qui avviene un fatto bizzarro, un bambino molto incuriosito da me e
dalla mia Moto, mi ha pizzicato più volte la mano e aveva lo sguardo di uno
che pensa: “Ma sei vero?! Possibile che sia capitato proprio a me un Motociclista Italiano?!”. Da notare che le Moto
che colpivano di più, erano
la mia (spesso attorniata da bambini) e la BMW K 1200 LT dell’amico Giancarlo di Macerata,
quest’ultima forse perchè da’ l’idea dell’abbondanza e dell’eccesso e anche per il fatto che i
bosniaci hanno particolare simpatia per le cose tedesche. Tanto
è vero che qualunque cosa si paga direttamente in Marchi tedeschi, senza dover
cambiare e la loro moneta
è il Marco bosniaco convertibile, che viene accettato allo stesso valore del
Marco tedesco, ovviamente fuori dalla Bosnia-Herzegovina il Marco bosniaco
non vale una cicca, dunque per chi ci va l’importante è che non gli rimangano tra le mani, tranne
qualcuno per
collezione ;-).
Nel pomeriggio abbiamo visitato la città con una guida bosniaca. Tuzla è
una città carina nel centro.
Abbiamo visto la piazzetta dove nel 1993 morirono molte persone (in maggioranza giovani tra 12 e 25 anni, qualcuno anche
più giovane e pochi meno giovani), per l’esplosione di una granata.
Una delle esperienze per me più interessanti è stata proprio a Tuzla, dove
abbiamo visitato la Moschea. Noi immaginiamo i Musulmani molto chiusi e molto tradizionalisti, invece ci hanno fatto entrare
tranquillamente (io ero
in calzoncini e tutti avevamo macchine fotografiche e videocamere), ci hanno fatto fotografare e video
riprendere e addirittura le donne in
preghiera si sono messe in posa...roba che anche nelle chiese cattoliche Italiane ci avrebbero
mandato via :-O.
Poi abbiamo visitato il cimitero delle vittime della strage della piazza di
Tuzla e faceva impressione vedere che tra i morti erano quasi tutti ragazzini e anche un bambino di 3 anni.
Nota curiosa, in un altro cimitero, c’era la tomba di 2 persone con lo stesso cognome (marito e moglie o fratello e sorella), su cui erano incisi i
volti sul marmo, erano scritti nomi, cognome, date di nascita di entrambi,
data di morte di lui, ma uno spazietto invece della data di morte di lei...perchè? Perchè la signora non è ancora morta e si è fatta
già preparare la tomba, con tanto di dati e volto, accanto al congiunto #:-O.
Cambiando discorso, una cosa che mi dispiaceva era che in Bosnia non c’è
“immondizia creativa” come a Roma...infatti quello che la gente butta,
è davvero da buttare, invece a Roma si possono trovare cose interessanti dentro i cassonetti >:-)...in Bosnia puoi trovare al massimo,
qualche proiettile da tenere per ricordo, io me ne sono preso uno e per Fortuna,
l’ho messo in un sacchetto a parte, perchè al ritorno ho trovato che aveva
perso un po’ di polvere da sparo residua #:-O.
Martedì 20 giugno 2000
Ci mettiamo in Moto verso Sarajevo. Per strada incontriamo 2 ragazzi del luogo su una Moto, che ci fanno strada, fino a un bar, dove
prendiamo
qualcosa da bere. Facciamo amicizia e uno di loro fa scambio di piccoli doni, con Emanuele e altri del
gruppo :-).
Lungo il tragitto ci salutano e ci lampeggiano gioiosamente tutti (militari
Italiani e stranieri, gente del luogo); credo che la Bosnia sia l’unico posto
al mondo dove, incontrando i Carabinieri, ci si saluta
festosamente >#:-))).
Arriviamo in un tratto di strada, dove c’è blocco per frana e dobbiamo
tornare indietro; una ragazza del luogo ci da’ informazioni; io e una parte
del gruppo, andiamo a mangiare e bere qualcosa in un locale sulla strada, altri vanno direttamente a Sarajevo (poi ci incontriamo
lì). Questa deviazione ha fatto allungare il percorso Pale-Sarajevo, da 20 minuti a
più di un’ora.
Ho preso una buca che mi ha fatto sollevare la Moto...di 20 cm (sia anteriore che posteriore), come ha detto uno degli amici che veniva
dietro... >:-O...ma non è successo nulla di grave.
Non erano solo i bambini ad essere sovraeccitati alla vista delle nostre Moto, infatti
all’arrivo all’albergo di Sarajevo, il portiere d’albergo (che avrà avuto non meno di 25-30 anni, mi ha chiesto di poter fare come
passeggero sulla mia Guzzi, i 20 metri che mi separavano dal parcheggio interno... :-D...d’altronde mica mi posso sempre portare dietro le
bambine... (come
l’anno scorso a S.Pietroburgo)!
Dopo aver fatto un giro con alcuni del gruppo, nelle zone più colpite dalla
guerra (il villaggio olimpico, il palazzo della TV e il tristemente noto Viale dei Cecchini), siamo andati tutti
all’incontro con i Motociclisti del Moto Club di Sarajevo, che gli altri che avevano partecipato al Ride
for
Peace 1999, già conoscevano e siamo stati insieme a bere in una birreria
all’aperto.
Abbiamo visto, conosciuto e fotografato alcuni poliziotti bosniaci Motociclisti, sulle.......Guzzi V75, che se non sbaglio
era o le stesse che
ho visto alla Guardia di Finanza in Italia :-O.
Stasera, con alcuni del gruppo, ho cenato in un locale caratteristico della
parte di Sarajevo musulmana, quindi niente alcolici...e abbiamo mangiato delle
specialità locali.
Uno spiritoso ;-) del gruppo, ha chiesto al proprietario e ottenuto di poter
attaccare su uno specchio del locale, l’adesivo del Ducati Club Pompone
;-)D, già l’avevano fatto l’anno scorso, con un altro adesivo...quindi erano
già conosciuti :-DDD.
Mercoledì 21 giugno 2000
Stamattina abbiamo avuto l’incontro con i militari Italiani, che ci hanno
poi invitati alla caserma Tito, che adesso è occupata da loro.
All’appuntamento, c’era un militare Motociclista su una Cagiva 250 tipo
cross (non conosco il nome del modello) e il Comandante,
Maggiore Angelini, in auto fuoristrada, insieme al Capitano Alessandro
Cottone di Merano, che ci video riprendeva dall’auto.
Lo stesso Capitano, mi ha detto di essere un quasi Guzzista, perchè anni fa
si stava comprando una California, che però dovette rivendere subito, per
motivi familiari e adesso aspira ad averne un’altra :-).
L’accoglienza è stata molto calorosa, un Tenente e lo stesso Capitano, ci
hanno spiegato la loro missione in Bosnia e le difficoltà che consistono maggiormente nel fatto che ci sono ancora molte zone
minate e dunque
è al momento molto difficile la ricostruzioe e la grande difficoltà di far
sì che le popolazioni delle varie etnie, riescano a convivere civilmente.
Dopo ci hanno offerto da bere. Ho conosciuto pure alcuni militari Siciliani
(di Palermo e Ragusa), uno di loro aspirante Moto endurista.
Successivamente, siamo stati accompagnati in giro per la città, dal Maggiore e dal Capitano che ci hanno mostrato vari punti importanti di
Sarajevo.
Nel pomeriggio abbiamo girato per il centro e abbiamo visto il ponte dove furono uccisi 2 fidanzati (lui serbo e lei bosniaca), che tentavano di
fuggire e in seguito un prete Italiano. Siamo stati all’aeroporto di Sarajevo e
abbiamo potuto vedere il contrasto tra le case abbattute e smitragliate e quelle appena ricostruite, faceva molta impressione. Alcuni
bambini ammiravano le nostre Moto. Abbiamo visto un campo minato, che stavano bonificando.
Nel pomeriggio giro a piedi in centro, per far foto e comprare qualcosa. 2
ragazze ci videoriprendono.
La sera, dopo l’incontro con alcuni amici del Moto club locale, andiamo a
una festa di Musica e birra, nel centro della città, ma a me non piacciono
le feste (tranne la birra ;-) ) e così sono andato in giro con l’amico
Ermanno l’emiliano (inizialmente è venuto pure Nicola il vigile ferrarese,
ma poi è andato per fatti suoi), a cercare un ristorante, per mangiare qualcosa di tipico e non le cose da
“fast food”, che si trovano pure in Italia...
Incontriamo altri del gruppo, in un ristorante e mangiamo e beviamo con loro.
La mia fama di ubriacone di birra cresceva ;-) e qualcuno si preoccupava per
me, che potessi non riuscire a tornare in albergo e l’amica Adriana di Bolzano, si era offerta di guidare la mia Guzzi, ma non
c’è stato bisogno e vi posso garantire che conosco il mio limite e non avevo raggiunto la
soglia di rischio, infatti sono tornato sano e salvo. Con Ermanno sono tornato alla festa, ma non ci interessava e siamo tornati in centro a fare
foto di notturni sarajevesi.
La cosa curiosa della festa era il fatto di essere in una delle zone più bombardate della
città e sembrava strana tutta questa baldoria in pista da ballo e sullo sfondo il vecchio palazzo del governo (credo), super
bucherellato dai bombardamenti. I Motociclisti locali, erano abbastanza “sciroccati”, tipo il personaggio, che è arrivato con la sua Honda CBR,
nel
centro della pista di legno, in mezzo alla gente che ballava, facendo testacoda... >#:-O, per non parlare delle...customizzazioni...c’era pure
una
BMW “western”... :-D.
Alcuni del gruppo, narrano di tumulti che sarebbero scoppiati alla festa della birra, ma io non ne so nulla,
perchè ero già andato via.
Giovedì 22 giugno 2000
Siamo partiti per Mostar, il caldo aumentava, diventando quasi
mostruoso! Non meno di 40-43 gradi centigradi!!! Purtroppo i bauletti erano pieni e
non avevo elastici per i pacchi, per poter legare giubbotto e altro, sulla
sella, altrimenti avrei proseguito più o meno in mutande! Mi sono tolto solo i pantaloni da Moto(rimanendo in calzoncini) e li ho
legati alla meno
peggio, ai maniglioni posteriori.
L’albergo era vicino alla ex linea del fuoco, tra croati e musulmani e dal
balcone della camera mia e dell’amico Pieralberto, si vedevano i palazzi
bombardati a tutta forza! Nota curiosa: in albergo e nelle vicinanze, il mio
telefonino segnava HR (Croazia), aldilà dei palazzi bombardati, segnava BiH
(Bosnia Erzegovina), pur rimanendo nella stessa città! La zona più bombardata faceva molta impressione, sembrava terremotata
(mi ha
ricordato alcuni paesi Siciliani della valle del Belice, dove ci fu il terremoto nel
1968), ma con la differenza che a Mostar c’erano pure gli inequivocabili
segni dei bombardamenti. In quei punti, altempo della guerra, si smitragliavano da finestra a finestra e non la smettevano
finchè i palazzi non crollavano! Quella strada che divide la zona croata, da quella
musulmana, è larga quanto Via del Corso (a Roma) o quanto Via Ruggero Settimo (a Palermo), per gli amici di altre
città, a cui arriverà questo resoconto di viaggio, non so fare un paragone. Comunque
è una strada non molto larga. Ho visto buchi da mitragliatrice pure sull’asfalto.
In giro con 2 guide locali che parlavano Italiano, essendo state in Italia
per un certo periodo ed era curioso sentire una delle 2, che parlava Italiano con
l’accento sardo, in quanto era stata a Cagliari.
Il centro storico ha principalmente il danno derivato dal crollo del bellissimo (fu...) antico ponte, che adesso stanno provando a ricostruire
con la collaborazione di alcune ditte straniere.
Abbiamo visitato un’antica casa turca, molto interessante, che era una delle
poche rimaste, di tipo tradizionale, con tappeti, divani e altro riguardante
la cultura turca (credo che a Mostar ce ne siano solo 2). Lì ho provato una
buona e aromatica bevanda analcolica di “acqua di rose”.
A cena ci siamo “abbuffati” in un ristorante locale, mangiando piatti locali
tipici, di carne e pesce.
Venerdì 23 giugno 2000
Oggi è previsto l’incontro più forte, dal punto di vista emotivo, andiamo
infatti all’orfanotrofio di Mostar.
L’accoglienza è estremamente calorosa, i bambini corrono verso di noi all’ingresso, appena fermato, un bambino mi chiede la bandiera Italiana,
che avevo
attaccata al manubrio, naturalmente gliela ho data...è bello poter far sorridere un bambino...
Ci fanno entrare nel cortiletto con le Moto, alcuni la lasciano fuori.
All’ingresso dell’orfanotrofio, i bambini cantano in coro, canti d’accoglienza per noi...sono momenti molto emozionanti e
commoventi ;_).
Ci offrono il rinfresco. Ci mostrano l’interno dell’orfanotrofio, le aule
dove i ragazzi fanno bei lavori d’artigianato, che poi vendono. Ci sono bambini che hanno perso i genitori in guerra, ma anche ragazzi con
problemi
mentali. Sono però tutti bravi nei lavori artigianali. Abbiamo comprato alcuni dei loro lavori, da portare ad amici e familiari in
Italia...piuttosto che comprare qualsiasi souvenirs, meglio dare un contributo a questi ragazzi meno fortunati di noi.
Molti hanno chiesto di fare un breve giro, sulle nostre Moto e li abbiamo accontentati.
Abbiamo dato i regali, che avevamo portato per loro dall’Italia.
Dopo un’accoglienza così calorosa, la cosa più difficile è stata...andare
via... ;_(, ma ogni cosa, bella o brutta che sia, ha un inizio e una fine e
con malinconia e desiderio di tornare il prossimo anno, ci siamo diretti verso
la Croazia.
Superato il confine bosniaco-croato, il gruppo si divide; qualcuno va direttamente verso Trieste a guida, io e la maggior parte del gruppo,
andiamo in un bel parco nazionale di Biokovo, dove per entrare si pagano 10
kune, e dove per arrivare su, si percorrono non ricordo se 24 o 34 chilometri
(più o meno), di strada strettissima, molto insidiosa, a doppio senso, con
strapiombi, senza guard-rails, tornanti, con tratti di brecciolino e buche,
ma i panorami erano davvero splendidi, su mare e motagne e ne è valsa la pena:-). Il gruppo si divide ulteriormente e
proseguiamo verso
Spalato, dove ci salutiamo (io, Pieralberto S., Giuseppe M., Andrea L., Giancarlo G., il vigile Nicola e il magico
Emanuele
“Lanac” (catena in una delle lingue locali...:-) ), prendiamo la nave per Ancona, mentre gli
altri, si imbarcano per Fiume.
Sera cena in nave e si va a dormire.
Sabato 24 giugno 2000
Sbarco ad Ancona intorno alle 7:40, colazione, ultimi saluti e io proseguo
da solo, direttamente verso Roma, via A14 e A24.
A L’Aquila ho rivisto le prime nuvole, dopo una settimana di cielo limpido
e sole e c’era pure un po’ di fresco...cose che avevo quasi dimenticato :-O.
Lampeggi, Adriano Lazzarini e Moto Guzzi California Ev - Roma e
Sicilia.
P.S. se siete riusciti a leggerlo tutto...complimenti!!!!!!! :-)D, io non ci
sono riuscito, non ho proprio tempo ultimamente, dunque non ho potuto fare
correzioni, allora vi prego di perdonarmi eventuali errori, omissioni, ripetizioni.
Adriano AdriaNevskij Lazzarini |
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Il 22 Giugno
2001 il mitico AdriaNevskij ha scritto questa nuova poesia in occasione del mio
compleanno! Grazie!! :)
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Nelìk
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Così anche stavolta Nelik compie gli anni,
si dice son 28, ma tanto cambia niente,
in un anno compie imprese e fa anche alcuni danni,
in giro per il mondo lui è già con la sua mente;
non sente le parole di augurio Canottiero,
lui pensa a Samarcanda e il lavoro lo affatica,
ma è un simpaticone, nonchè un amico vero,
si perde solamente se parli della fica;
il Satiro festivo esce in questo anniversario,
chissà dov'è a trombare? Oppure a lavorare?
il suo mondo è su 2 ruote, ma è anche molto vario,
a tutti sta simpatico, dalle donne si fa amare;
allora noi facciamo gli auguri al sovietista,
che sempre su 2 ruote gira per il mondo,
facciamo noi gli auguri al Motociclista,
facendo caroselli, 2 balli e un girotondo! |
Adriano AdriaNevskij Lazzarini |
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