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 Il sorprendente regno del sale

~ Wieliczka - Polonia ~

Ogni volta che mangiamo, giustamente non facciamo nemmeno più caso a un ingrediente immancabile, la cui provenienza, però, ci sfugge spesso. L’ingrediente in questione è il sale, protagonista di numerose leggende, e acerrime lotte per il monopolio del suo commercio. Una di queste leggende è ambientata in Polonia, nei pressi di Cracovia, e precisamente nella cittadina di Wieliczka. La miniera di salgemma che vi si trova è la più antica d’Europa, ed è tutt’oggi in funzione. Le dimensioni sono enormi, circa 300 chilometri di gallerie distribuiti su nove livelli, che arrivano a quasi 400 metri di profondità. Tra gli illustri visitatori che la miniera annovera, vi sono l’astronomo Niccolò Copernico, gli scrittori Goethe e Balzac, e molti altri ancora.

Anticamente, per ricavare il sale, venivano sfruttate soltanto le sorgenti salate, ma con l’andar del tempo si cominciò, a partire dal tredicesimo secolo, a scavare pozzi sempre più profondi. La miniera di Wieliczka è stata scoperta proprio scavando un pozzo, ma la scelta del luogo in cui iniziare le gallerie non è stata casuale. Si racconta che la principessa Kinga (Cunegonda), figlia del re d’Ungheria, vissuta nel dodicesimo secolo, divenne moglie di Boleslao Il Timido, principe della provincia di Cracovia. La principessa, partendo dall’Ungheria, voleva portare in dote un regalo che avrebbe reso felici i nuovi sudditi. Sapendo che il nuovo regno era scarsamente dotato di sale, si fece lasciare dal padre un pozzo di sale nel quale, seguendo un’ispirazione divina, gettò il suo anello di fidanzamento. Mentre con la sua corte Kinga si avvicinava a Cracovia, ubbidendo ancora una volta a un’intuizione divina, diede ordine di scavare un pozzo proprio a Wieliczka: si imbatterono immediatamente nel sale, e nel primo cristallo che estrassero venne rinvenuto l’anello della principessa. Da allora Kinga divenne la patrona dei minatori polacchi, e a lei è dedicata la sala principale della miniera, ricca di sculture e bassorilievi interamente ricavati nel sale. Gli artisti che hanno creato tutte le decorazioni sono gli stessi minatori, profondamente devoti alla santa.

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